2021

L’abito non sfama il monaco

 

parte della mostra PANDEMIC BREAD

Mixed technique

Elements: 1
Dimensions: 100 x 100 x 35 cm

Materiali

abito di filo di cotone, colorante per tessuti, filo di nylon, tocchetti di pane, ciambelle di pane, vernice, filo di cotone, colla.

Materials

dress of cotton thread, dye for fabrics, nylon thread, chunks of bread, bread donuts, paint, cotton thread, glue.

2021

L’abito non sfama il monaco

 

parte della mostra PANDEMIC BREAD

Mixed technique

Elements: 1
Dimensions:
100 x 100 x 35 cm

Materiali

abito di filo di cotone, colorante per tessuti, filo di nylon, tocchetti di pane, ciambelle di pane, vernice, filo di cotone, colla.

Materials

dress of cotton thread, dye for fabrics, nylon thread, chunks of bread, bread donuts, paint, cotton thread, glue.

L’abito non fa il monaco.

L’abito – ciò che appare – non basta più al nutrimento, per chi ha perso il ruolo in cui si identificava nella società: lavoro, posizione sociale, reddito. Così, si cerca di nascondere la vergogna dietro l’abito, credendo che ciò rappresenti la dignità.

The dress – what appears – is no longer enough for nourishment, for those who have lost the role in which they identified themselves in society: work, social position, income. Thus, they try to hide the shame behind the dress, believing that this represents dignity.

L’abito non sfama il monaco.


L’opera si colloca all’intero del progetto PANDEMIC BREAD, nato come esperienza: sin da marzo 2020, periodo del primo lockdown in Italia per la pandemia da Sars-CoV2. Si inserisce nella più ampia indagine sociale e umana che motiva la ricerca artistica dell’artista: un’arte che ha valore solo se è restituisce socialità alla cultura: dignità al vivere l’umanità di essere animali sociali, non social.
Con l’intenzione di provocare una riflessione, gli inserti di tecnologia sono utilizzati come ponte per l’accesso a una dimensione differita e presente: in una realtà contemporaneamente assente e presente – solo se richiamata da un dispositivo – per innescare un gioco
di rimandi che riporta alla realtà fisica, comunque.
Il QR-code sotto – se scansionato e seguito nei rimandi – porta a una mostra nella mostra: per non dimenticare di guardare oltre ciò che appare al di
fuori delle mura di facciata.


The work is part of the project PANDEMIC BREAD, born as experience: since March 2020, the period of the first lockdown in Italy for the pandemic from Sars-Cov2. It is part of the broader social and human investigation that motivates the artistic research of the artist: an art that has value only if it restores sociality to culture: dignity to live humanity to be social animals, not social.
With the intention of provoking a reflection, the technology inserts are used as a bridge to access a deferred and present dimension: in a reality that is simultaneously absent and
present – only if called up by a device – to trigger a game of references that leads back to physical reality, however.
The QR-code belove- if scanned and followed in the references – leads to an exhibition in the exhibition:
to don’t forget to look beyond what appears outside the facade walls.